In questi anni l’Ufficio Catechistico ha tentato di animare la realtà catechistica diocesana proponendo con i congressi, percorsi tematici, dove, con l’intento di rileggere e approfondire il Rinnovamento della Catechesi, si è cercato di promuovere e sostenere alcune istanze di aggiornamento dell’atto catechistico, in sintonia con il cammino delle indicazioni dell’Arcivescovo e dei documenti della Conferenza Episcopale italiana.
Dalla figura del catechista come maestro, testimone ed educatore (triennio 2004-2006)1, alle azioni della catechesi intese come primo annuncio, iniziazione cristiana e catechesi (triennio 2007-2009) alla sottolineatura di alcune dimensioni portanti dell’atto catechistico, come la liturgia e l’antropologia (biennio 2010-2011).
L’obiettivo che ci si era prefissati era di aiutare le comunità parrocchiali e i gruppi dei catechisti ad elaborare un progetto catechistico parrocchiale. Da segnalare che il congresso determinava anche la proposta formativa ai catechisti della diocesi, con l’offerta di approfondimenti e laboratori da svolgersi nei vicariati o nelle zone pastorali.
Allo stato attuale, sono poche le parrocchie che si stanno adoperando per la realizzazione di un progetto catechistico parrocchiale, che come ben sappiamo, dovrebbe esprimere l’azione educativa della Chiesa verso le diverse generazioni. Il documento base dell’Arcivescovo, “Documento base per la scelta educativa della Chiesa di Bologna”, offre diverse indicazioni in merito. Dal nostro osservatorio, la necessità di un orizzonte chiaro di finalità e obiettivi per la catechesi degli adulti, dei fanciulli e dei ragazzi, degli adolescenti e dei giovani, si rende oggi necessario per l’abbandono sempre più massiccio del progetto catechistico italiano (i catechismi) che se ancora faticosamente regge nella stagione sacramentale, nei cammini successivi di fatto l’uso tende praticamente a scomparire.
Un possibile percorso da intraprendere: le motivazioni
Tre dinamismi ci guidano nel proporre il percorso futuro del Congresso diocesano: la Pastorale integrata, il prossimo anno della fede e il ricambio generazionale dei catechisti.
La formazione e la cura dei catechisti rientra nell’ambito della pastorale integrata. Le sfide e le difficoltà della trasmissione della fede richiedono “un sapere e un pensare la fede” che necessitano di un accompagnamento costante. Anche alcuni ripensamenti pastorali che riguardano alcuni ambiti della catechesi, (es. IC) chiedono risposte capaci di far affiorare quel principio comunionale che testimonia già di per sé l’esclusione di ogni autoreferenzialità e che manifestano un saper giocare di squadra, evitando i “personalismi”, generando delle sinfonie certamente più gradevoli di alcune cacofonie che in alcuni casi è possibile percepire.
Il Papa Benedetto XVI nel Motu Proprio Porta Fidei, esprime il desiderio che l’Anno della fede “susciti in ogni credente l’aspirazione a confessare la fede in pienezza e con rinnovata convinzione, con fiducia e speranza. Sarà un'occasione propizia anche per intensificare la celebrazione della fede nella liturgia, e in particolare nell’Eucaristia, che è “il culmine verso cui tende l’azione della Chiesa e insieme la fonte da cui promana tutta la sua energia”. Nel contempo, auspichiamo che la testimonianza di vita dei credenti cresca nella sua credibilità. Riscoprire i contenuti della fede professata, celebrata, vissuta e pregata, e riflettere sullo stesso atto con cui si crede, è un impegno che ogni credente deve fare proprio, soprattutto in questo Anno.”(n.9)
Infine, in modo particolare in questi ultimi anni, abbiamo assistito ad un ricambio generazionale tra i catechisti. Non solo giovani, ma anche adulti, che generosamente offrono tempo ed energie. Ma il “peregrinare” per la diocesi ci fa percepire che raggiungiamo solo un piccolo gruppo dei catechisti coinvolti nelle attività catechistiche delle parrocchie. Ciò rende la costruzione di una mentalità catechistica diocesana, particolarmente complessa.
Le finalità
Ci proponiamo tre finalità, che il tempo che stiamo vivendo ci indicano come rilevanti.
a- Transitare da una catechesi nozionistica ad una catechesi che nelle sue diverse forme, è in grado di farsi carico della cura dell’atto di fede di ogni persona. Questo significa mettere al centro dei nostri itinerari formativi non tanto le strutture, ma la persona.
b - Transitare da un catechista trasmettitore ad un catechista testimone, che avendo incontrato il Dio della vita, è capace con la sua parola, con i suoi gesti e con la sua esperienza di comunicare la bellezza della vita cristiana nella sua totalità.
c - Transitare dall’io al noi, con la costruzione di una rete catechistica, che aiuti, incoraggi e stimoli la proposta catechistica della chiesa locale, valorizzando il contributo di tutti.
La proposta
Per questi motivi, si propone di articolare su questo orizzonte il congresso dei prossimi tre anni
Tema: i CONTENUTI della fede:
Gesù Cristo (2012) incarnato morto risorto Lo Spirito Santo (2013) La Chiesa (2014)
Modalità di svolgimento per ogni anno
- Appuntamento diocesano: lectio magistralis offerta dal Primo catechista della Chiesa locale (l’Arcivescovo) oppure da un maestro.
- Appuntamento vicariale: Nei vicariati si celebra il congresso dei catechisti in un periodo tra ottobre e marzo dell’anno pastorale (l’UCD offre lo schema e propone o individua i relatori, affiancando il gruppo di lavoro vicariale nella preparazione) o attivare strutture organizzative facendosi aiutare dai referenti o affiancamento per ogni vicariato di uno o più membri dell’equipe dell’Ucd
- Appuntamento parrocchiale, in una domenica (es Pentecoste), i catechisti restituiscono quanto elaborato
ANNO 2015 - un congresso diocesano, nuovamente tutti insieme, che nella logica della redditio fidei… motivi i catechisti della Arcidiocesi di Bologna ad annunciare in modo nuovo dopo avere rivisitato la propria vita di fede. 1 Il percorso ha generato una pubblicazione Card. Carlo Caffarra, Missione catechisti, elledici 2007.